Tutte le meraviglie del cielo di dicembre
Cosa ci riserva il cielo di dicembre? Il 2023 si chiude in bellezza, regalandoci fenomeni astronomici meritevoli di grande attenzione, come l’occultazione di Betelgeuse da parte dell’asteroide (319) Leona. L’evento astronomico estremamente raro si verificherà il 12 dicembre e sarà visibile nel sud della Sardegna, in Campania, Puglia, Molise e nel nord della Calabria, come ci spiegano gli esperti della Sezione Divulgazione dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) nella rubrica online “Il cielo del mese” (link), valida guida per l’osservazione astronomica, a disposizione di tutti gli amanti del cielo.
A dominare il cielo della sera è Giove. Il gigante gassoso è ancora osservabile agevolmente per gran parte della notte nella costellazione dell’Ariete. Anche Saturno dà spettacolo nel cielo della sera. Il pianeta con gli anelli anticipa sempre di più l’orario del proprio tramonto e l’intervallo di tempo disponibile per poterlo osservare è ormai limitato alle prime ore della notte. Possiamo individuarlo facilmente sull’orizzonte a sud-ovest nella costellazione dell’Acquario. Gli occhi possono essere puntati anche su Urano, osservabile agevolmente al telescopio per quasi tutta la notte, in particolare nelle prime ore di oscurità, quando culmina a sud. Nei cieli del mattino, tra le luci dell’alba, splende invece Venere, che si trova nella costellazione della Vergine nei primi giorni del mese, e nella Bilancia dall’11 dicembre.
Per quanto riguarda le costellazioni, nel mese di dicembre le costellazioni autunnali, povere di stelle brillanti – Capricorno, Acquario, Pesci – si avviano al tramonto nel cielo di sud – ovest, sostituite a sud – est dall’inconfondibile costellazione di Orione, accompagnata dal Cane Maggiore, dal Toro, dai Gemelli, costellazioni che domineranno il cielo invernale. In queste costellazioni possiamo individuare alcune delle stelle più luminose dell’intera volta celeste: Sirio nel Cane Maggiore, Aldebaran nel Toro, Castore e Polluce nei Gemelli, Procione nel Cane Minore e Capella nell’Auriga. Orione, la più bella costellazione invernale, è caratterizzata dalle tre stelle allineate della cintura e dai luminosi astri Betelgeuse, Rigel, Bellatrix e Saiph che ne disegnano il contorno. Con piccoli strumenti (è sufficiente anche un buon binocolo) è possibile individuare la famosa nebulosa (M 42), situata nella spada, poco al di sotto della cintura.
Lo sciame di meteore più noto del mese è quello delle Geminidi, comparabile per quantità e brillantezza delle stelle cadenti a quello delle Perseidi di agosto, come afferma l’esperto Enrico Stomeo della Sezione “Meteore” dell’UAI. Quest’anno vedremo le meteore in maggior numero nella notte tra il 13 e il 14 dicembre. I più recenti studi hanno rilevato che questo sciame mostra un’attività massima sostenuta per parecchie ore con due aumenti della frequenza, il primo più consistente con meteore di debole luminosità e il secondo meno cospicuo con meteore più brillanti. Come riferisce l’esperto dell’UAI, le circostanze con cui potremo osservarle irradiarsi da un’area poco a nord-ovest di Castore saranno quest’anno molto favorevoli, dato che non ci sarà alcun disturbo della Luna.
Crediti foto: Franco Silvestrini, socio operativo dell’Associazione Tuscolana di Astronomia
⇒Per maggiori informazioni consultare la rubrica dell’UAI “Il cielo del mese” al seguente link: Sezione Divulgazione UAI – Unione Astrofili Italiani http://divulgazione.uai.it