Tutto sull’immagine del buco nero in M87 al Parco astronomico di Rocca di Papa

Crediti foto: Franco Silvestrini

É già annoverata come foto del secolo la spettacolare immagine del buco nero super massiccio al centro della galassia M87, realizzata dall’Event Horizon Telescope. Come è stata ricostruita questa immagine, cosa raffigura e che contributo dà all’avanzamento delle nostre conoscenze scientifiche? Sarà possibile scoprirlo venerdì 10 maggio al Parco astronomico “Livio Gratton” di Rocca di Papa in occasione dell’evento “A un passo dall’orizzonte degli eventi: la prima immagine di un buco nero” organizzato dall’Associazione Tuscolana di Astronomia (ATA).

Ad aprire l’evento sarà la conferenza a cura della ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN –LNF) ed esperta divulgatrice scientifica Catalina Curceanu. “A 55 milioni di anni luce da noi, nel cuore della galassia M87 (Virgo A), si trova un enorme buco nero con la massa 6 miliardi di volte più grande di quella del nostro Sole. Per la prima volta Event Horizon Telescope (EHT), un consorzio internazionale di più radiotelescopi posizionati in giro per il mondo, è riuscito a osservare direttamente l’ombra di un buco nero supermassiccio,  proprio il buco nero al centro di M87, ricostruendo l’immagine dell’orizzonte degli eventi:  quella regione dello spazio tempo che rappresenta lo spartiacque fra il nostro Universo e l’Universo racchiuso all’interno del buco nero da dove nulla può uscire, neanche la luce”, spiega la ricercatrice. “Vedremo insieme come è stata ricostruita questa incredibile immagine, che mostra che cosa succede alla materia e alla luce che si trovano in prossimità del buco nero. La speranza è di fare un passo in avanti nel comprendere i misteriosi buchi neri e la teoria che li descrive, forse una delle versioni proposte per la gravità quantistica oppure una nuova teoria ancora da trovare, e di trovare anche una risposta alla domanda: e se mi avventurassi oltre l’orizzonte degli eventi cosa mi potrebbe succedere?”.

Alla conferenza della ricercatrice seguirà l’osservazione di tutti gli oggetti celesti visibili a occhio nudo e al telescopio sotto la guida degli esperti operatori dell’ATA Paolo Crescenzi e Fernando Pierri. “Osservare il cielo, i pianeti e le costellazioni, anche attraverso telescopi che permettono di coglierne dettagli altrimenti invisibili sotto la guida di esperti è una grande opportunità che suscita sempre nel pubblico grande interesse ed entusiasmo”, dichiara il Presidente dell’ATA Luca Orrù. Tra gli oggetti celesti visibili nel cielo di maggio – come spiega l’Unione Astrofili Italiani (UAI) – c’è Marte che tramonta intorno alle 23:30 all’inizio di maggio, alle 23:00 circa alla fine. É quindi possibile osservare il pianeta rosso all’inizio della notte, quando è basso sull’orizzonte occidentale.

Alte nel cielo, in direzione sud, le costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello zodiaco, dominano la volta celeste del mese di maggio. Non sono molte le stelle brillanti in questa zona di cielo: tra le più facili da individuare, Regolo nel Leone, e Spica, l’unica stella di notevole luminosità della Vergine. Le stelle più brillanti – prosegue l’UAI – le troviamo più a nord – est: Arturo, nel Bootes, la costellazione del “pastore guardiano” delle due orse, e la stella Vega, della Lira, che dominerà i cieli estivi. Continua inoltre il periodo di visibilità ottimale per l’Orsa Maggiore, che si trova praticamente allo zenit. Nelle prime ore della sera, sull’orizzonte occidentale, è possibile ancora ammirare alcune delle costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, in particolare l’Auriga, i Gemelli e, un po’ più in alto, la debole costellazione del Cancro.

Crediti foto: Franco Silvestrini

La serata è al COMPLETO

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