3107 Weaver: ben ritrovato !
Scoperto e ritrovato per almeno 9 volte come capita spesso per gli asteroidi, alla fine la pazienza di C. S. Shoemaker venne premiata precisamente nella notte del 5 maggio 1981presso l’Osservatorio astronomico di Monte Palomar, e finalmente questo sasso vagante tra le orbite di Marte e Giove ebbe la sua collocazione nel complesso universo degli asteroidi col nome definitivo di (3107) Weaver (in precedenza momentaneamente siglato come “1981 JG2”).
Fu così chiamato in onore di Kenneth F. Weaver, senior assistant editor della famosa rivista National Geographic.
Presenta un basso angolo d’inclinazione sull’eclittica e una modesta eccentricità con un una distanza dal sole compresa tra un minimo di 1,74 UA (260.000.000 di km) ed un massimo di 2,66 UA (390.000.000 di km). compie un giro completo attorno al sole in poco più di 3 anni. la sua magnitudine assoluta (H) è stimata in 13,3, mentre il parametro “slope” non è conosciuto con precisione e viene fissato per default in G=0,15.
di seguito si riportano i dati principali in maniera tabellata.
- inclination (°) 1.60192
- eccentricity 0.2083236
- perihelion distance (AU) 1.7431623
- aphelion distance (AU) 2.661
- period (years) 3.27
- semimajor axis (AU) 2.2018622
- absolute magnitude 13.3
- phase slope 0.15
Complessivamente sono state eseguite 6 sessioni osservative dal 26 luglio al 13 agosto 2014 con l’acquisizione di centinaia di light frames successivamente calibrati con dark frames per un totale di circa 9 h di riprese. Questo elevato numero di sessioni ed ore di riprese sono state necessarie in quanto i dati fornivano indicazioni per un asteroide problematico per la ricostruzione della sua curva di luce e forse di lungo periodo. Difatti nonostante l’acquisizione di tutta questa mole di dati non si è riesciti a tracciare una curva di luce di tipo classico con due massimi e due minimi nettamente distinti.
Ad ogni modo la riduzione dei dati acquisiti ha permesso di determinare il periodo sinodico dell’asteroide, fino ad oggi sconosciuto, che ammonta a circa P = 10,54 +/- 0,01 h con un ampiezza non banale calcolata in A = 0,63 che denota un forma per lo più a patata con gli assi minore e maggiore discretamente differenti in lunghezza. Si notano, anche se non molto appariscenti, i due minimi e due massimi sulla curva di luce tipici degli asteroidi di forma ellittica.
Alla fine dell’ultima sessione abbiamo convenuto che i dati erano sufficienti per determinare il periodo ed ulteriori riprese non avrebbero apportato significative modifiche al periodo sinodico.
Maurizio Scardella
Referente Settore Ricerca