Per chi è impegnato nell’astronomia, la qualità del cielo notturno è un parametro con il quale di solito si devono fare i conti. Nel corso degli anni, il cielo è diventato un problema crescente per le attività di astronomi dilettanti e professionisti.
C’è uno strumento che è il più utilizzato per la misurazione della qualità del cielo: lo “Sky Quality Meter” di Unihedron. Questo dispositivo hardware (fondamentalmente un fotometro) è disponibile con diverse interfacce, che permettono varie opzioni per il collegamento a un computer:
- Interfaccia RS232
- Interfaccia USB
- Interfaccia Ethernet (SQM-LE)
Molte organizzazioni nel mondo centralizzano le misure per monitorare il fenomeno e studiarne l’andamento in funzione di aspetti climatici e ambientali. Per questo, nello scorso agosto, abbiamo implementato una stazione automatica basata su Raspberry Pi con la quale facciamo misurazioni del buio.
L’idea è quella di avere un computer 24hx7 con un SQM-LE collegato in rete per collezionare i dati su un sito in cloud. Il costo, le dimensioni e il consumo elettrico sono aspetti importanti di questo computer e per questo una stazione basata su Raspberry Pi diventa una soluzione interessante.
La stazione automatica ha queste peculiarità:
- Piccole dimensioni e un basso consumo energetico
- Il software funziona senza interazione umana
- La stazione deve essere robusta: il recupero da un eventuale disservizio temporaneo della rete elettrica o della rete dati è automatico (nei limiti del possibile)
- I dati sono archiviati su un server remoto, accessibile da chiunque
- La stazione comunica le informazioni amministrative, come il ripristino o qualsiasi problema rilevato attraverso l’invio automatico di email
- Il sistema è accessibile da remoto per la manutenzione e configurazione: il protocollo SSH e il reindirizzamento della porta IP del router si sono dimostrati utili nella realizzazione di queste funzionalità
Abbiamo usato componenti software Open Source, principalmente basati sul linguaggio Python e Shell Script di Linux. PySQM è il cuore del sistema. È stato sviluppato presso il centro “Extragalactic Astrophysics and Astronomical Instrumentation group of the Universidad Complutense de Madrid” da Mireia Nievas (UCM) con l’inestimabile contributo di Jaime Zamorano (UCM), Laura Barbas (OAN) & Pablo de Vicente (OAN).
L’adattamento su Rasberry Pi è stato sviluppato da Rubén Díez Lázaro e il prototipo è stato ottimizzato presso l’Osservatorio Astronomico di Forcarei (OAF).
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