Facciamo “vedere le stelle” ai nostri figli
Molti di noi hanno vissuto l’esperienza di assistere, durante una serata pubblica o una visita di una scolaresca al nostro Osservatorio, all’espressione di emozione e meraviglia che si dipinge sul volto di un bambino o di un ragazzo quando accosta l’occhio ad un telescopio e si trova magari per la prima volta a tu per tu con i crateri lunari, gli anelli di Saturno o i satelliti di Giove, la nebulosa di Orione o l’ammasso globulare M13.
Persino nell’era della comunicazione digitale e della virtualità, nessuna immagine, filmato, web-content e quant’altro potrà eguagliare l’esperienza dell’osservazione diretta insieme al contatto e confronto tra persone e generazioni.
Questa consapevolezza, insieme a quella di riuscire a coinvolgere, incuriosire, dare uno stimolo positivo in più ad un giovane – stimolo che probabilmente rimarrà l’unico di questo genere che riceverà in tutta la sua vita – rappresenta una delle principali motivazioni alla base dei tanti soci dell’ATA che si dedicano con continuità all’attività didattica nelle Scuole e per le Scuole.
“Far vedere le stelle”, è d’altra parte, un atto istintivo, quasi “missionario”, che spinge l’astrofilo a condividere la sua passione, in particolar modo proprio verso i giovani, per i quali l’insegnamento dell’astronomia dovrebbe rivestire una importanza fondamentale nella loro formazione ed istruzione.
Dal punto di vista didattico, insegnare astronomia può contribuire infatti a una migliore comprensione delle leggi fisiche, a partire dal livello umano e fino a quello del macrocosmo, e a fornire una visione organica della nostra Terra, collocandola correttamente nello spazio e nel tempo.
Soprattutto, l’astronomia – quale materia interdisciplinare per eccellenza – permette di esemplificare i fondamenti del metodo scientifico, inclusi dubbi, domande ancora aperte, relazioni tra esperimento e teoria, spingendo lo studente ad assumere uno spirito più critico nei confronti delle molte pseudoscienze e consentendo quelle attività di laboratorio che scarseggiano decisamente nella scuola italiana.
L’impegno di una “associazione di promozione sociale” non può quindi assolutamente prescindere, a nostro avviso, dall’includere ed anzi considerare prioritari, ampi ed articolati programmi di supporto alla didattica dell’astronomia e della scienza.
Tanto più in un periodo in cui è così importante tornare ad investire nella scuola, nella formazione, nel sostegno alla ricerca scientifica ed alla promozione culturale in generale, tutti fattori che sono garanzia del futuro sviluppo di un paese.
Come ATA abbiamo investito molto nella didattica negli ultimi 3-4 anni, acquistando un planetario digitale itinerante – pensato appositamente per la scuola – investendo tempo e risorse nel rinnovamento dell’offerta formativa e nella formazione dei soci operativi, promuovendo la nostra presenza ed il supporto nelle scuole, accreditandoci, anche attraverso l’Unione Astrofili Italiani, sia verso il MIUR che verso l’Ufficio scolastico regionale, proponendo sempre nei nostri progetti collegamenti con il mondo della Scuola.
Sembra che questo impegno sia stato riconosciuto dal mondo della Scuola, che richiede il nostro supporto sempre più insistentemente. Già nei primi mesi di questo anno scolastico 2015/2016 abbiamo realizzato o in programma 12 giorni di attività del nostro Planetario e una quindicina di laboratori didattici e visite di scolaresche al nostro Osservatorio, impegnando le scuole di Montecompatri, Rocca Priora, Albano Laziale, Capena, Frosinone, Frascati, Grottaferrata, Ardea…
Abbiamo inoltre avviato il programma speciale di lezioni e laboratori presso le scuole medie di Rocca di Papa e Rocca Priora nell’ambito del progetto “Il Cielo in una Scuola” coordinato dall’Unione Astrofili Italiani e finanziato dal MIUR nell’ambito della legge 6/2000, l’unico strumento legislativo che in Italia finanzia la promozione della cultura scientifica. Vale la pena di osservare che questo progetto si è piazzato 11° in una graduatoria di oltre 600 proposte presentate.
Ma quasi 50 sono le scuole del territorio contattate quest’anno e in circa la metà probabilmente verrà realizzata qualche attività nel corso dei mesi di Marzo, Aprile e Maggio del prossimo anno, notoriamente i mesi di maggior impegno: un bell’impegno ma anche una grande soddisfazione per il nostro nutrito Team Didattica, coordinato dalla Referente prof.sa Maria Antonietta Guerrieri.
Non ci resta quindi che rinnovare (e rinnovarci) l’invito di fare, fuor di metafora, “vedere le stelle” ai nostri figli: è uno dei modi migliori che possiamo pensare per investire sul futuro !
Luca Orrù
Presidente Associazione Tuscolana di Astronomia