Focus sulle missioni spaziali al Parco astronomico di Rocca di Papa

Crediti foto: Franco Silvestrini

Gli ultimi venti anni sono stati davvero “scoppiettanti” per l’esplorazione spaziale: la sonda Cassini ci ha permesso di osservare e studiare da vicino Saturno e i suoi anelli, il rover della NASA Curiosity atterrato su Marte ha cambiato profondamente le nostre conoscenze sul pianeta rosso, la sonda Hayabuse è andata a caccia di asteroidi, tanto per fare alcuni esempi. Cosa ci riserva il futuro? Se ne parlerà venerdì 8 marzo al Parco astronomico “Livio Gratton” di Rocca di Papa in occasione dell’Astroincontro “Le missioni spaziali prossime venture”. L’evento divulgativo è organizzato dall’Associazione Tuscolana di Astronomia (ATA), attivamente impegnata da oltre 20 anni nella diffusione della cultura scientifica.

Sarà il Dottor Paolo Paliferi, esperto operatore dell’Associazione, ad illustrare al pubblico in sala le gloriose missioni spaziali degli ultimi venti anni. In particolare, la conferenza verterà sulla missione Cassini – Huygens, Opportunity Spirit, Curiosity su Marte, sulla Stardust a caccia di polvere di comete e sulla famosa  missione Rosetta per lo studio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Si parlerà anche della sonda Hayabuse, a caccia di asteroidi, della sonda americana Dawn intorno ai pianetini Vesta e Cerere, senza tralasciare la sonda Americana New Horizon in visita a Plutone, a Ultima Thule e in viaggio oltre i confini del Sistema solare. Dopo avere delineato le ultime missioni spaziali l’esperto si focalizzerà su quelle future, ancora più interessanti: sul ritorno sulla Luna da parte di russi e americani per preparare basi permanenti per lo sfruttamento delle risorse minerarie; sul ritorno sul satellite di Saturno, Titano, con droni e sottomarini per lo studio dei laghi di metano; sull’invio di una sonda sul satellite di Giove, Europa, per indagare in profondità l’oceano di acqua salata esistente sotto la superficie del satellite, sul viaggio su Marte programmato dalla NASA tra il 2030-2035 e su tante altre incredibili missioni. La presentazione tratterà infine dei motori spaziali del futuro in grado di permettere il raggiungimento di velocità elevatissime.

Alla presentazione divulgativa seguirà la consueta ed emozionante osservazione di tutte le meraviglie del cielo notturno, a occhio nudo e ai telescopi, sotto la guida degli esperti operatori dell’ATA Fabio Fedeli e Simone Cerroni. “Scoprire e osservare il cielo, i pianeti e le costellazioni, anche attraverso telescopi che permettono di coglierne dettagli altrimenti invisibili, sotto la guida di esperti è una grande opportunità che suscita sempre nel pubblico grande interesse ed entusiasmo”, sottolinea il Presidente dell’ATA Luca Orrù.

Tanti gli oggetti celesti sui quali sarà possibile puntare gli occhi. Come spiega l’Unione Astrofili Italiani (UAI), i primi giorni di marzo sono ancora favorevoli all’osservazione serale di Mercurio, individuabile sull’orizzonte in direzione ovest dove tramonta circa un’ora e mezza dopo il Sole. Marte tramonta invece intorno alle ore 23, sarà possibile quindi osservarlo nel corso delle prime ore della sera sul cielo occidentale. Per quanto riguarda le costellazioni, nelle prime ore della notte nel cielo orientale fanno la loro apparizione le grandi costellazioni zodiacali del Leone e della Vergine. Percorrendo lo zodiaco troviamo anche la piccola e debole costellazione del Cancro a separare i Gemelli dal Leone. Sempre inconfondibile Orione, con le tre stelle allineate della cintura e i luminosi astri Betelgeuse e Rigel. Nella stessa zona di cielo troviamo le costellazioni del Toro con la stella rossa Aldebaran, la costellazione dell’Auriga con la brillante stella Capella, i Gemelli con le stelle principali Castore e Polluce. A sinistra e in basso rispetto a Orione, nella costellazione del Cane Maggiore, risplende Sirio, la stella più luminosa del cielo. Più alto sull’orizzonte rispetto a Sirio, poco al di sotto dei Gemelli, si può facilmente riconoscere un’altra stella luminosa, Procione, del Cane Minore.

Crediti foto: Franco Silvestrini

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