Marzo all’insegna della scoperta del cielo e dell’emozione al Parco astronomico di Rocca di Papa

Crediti foto: Franco Silvestrini

Il cielo non avrà più segreti per il pubblico del Parco astronomico “Livio Gratton” di Rocca di Papa (RM). Anche nel mese di marzo, l’Associazione Tuscolana di Astronomia (ATA) – attivamente impegnata nella promozione e diffusione della cultura scientifica – organizza per adulti e bambini speciali eventi divulgativi, denominati “Astroincontri”, dedicati alla scoperta e all’osservazione del cielo stellatoTutti i venerdì sera gli esperti dell’ATA offriranno al pubblico spettacoli sotto la cupola del planetario, conferenze di taglio divulgativo su temi di forte rilevanza scientifica e, ovviamente, l’opportunità di scrutare il cielo all’oculare di telescopi per cogliere dettagli altrimenti invisibili, in una location di eccezione per l’osservazione astronomica.

Si parte venerdì 7 marzo con l’Astroincontro “L’Universo” della categoria “Stelle al Planetario – ciclo: Seguendo un raggio di luce” per immergersi nell’affascinante mondo dell’Astronomia. Sotto la cupola di 7 metri di diametro del planetario – formidabile strumento di simulazione del cielo – l’esperto dell’ATA Rino Cannavale guiderà il pubblico alla scoperta delle meraviglie dell’Universo proiettando foto e video astronomici di grande impatto emozionale. Al termine dello spettacolo multimediale di Astronomia, la scoperta del cielo proseguirà in giardino, dove si potrà mettere l’occhio all’oculare del telescopio principale per ammirare gli oggetti celesti visibili, a cominciare da Marte, visibile fino a dopo la mezzanotte nella costellazione dei Gemelli.

Venerdì 14 marzo è invece la volta dell’Astroincontro “Stelle al planetario” dedicato alla scoperta del buco nero presente al centro di Messier 87, un buco nero molto fotogenico. “La serata sarà dedicata a due immagini che hanno recentemente fatto la storia dell’osservazione astronomica – spiega il divulgatore Marco Tadini – Il 12 maggio 2022 è stata presentata la foto del buco nero presente al centro della nostra Galassia. Ma non era questa la prima volta che veniva presentata un’immagine simile: nel 2019 era stata infatti resa pubblica l’immagine del buco nero presente al centro di Messier 87, una galassia nell’ ammasso della Vergine. Il buco nero di M87 dista 55 milioni di anni luce e ha una massa pari a 6,5 miliardi e mezzo il Sole”. Lo spettacolo nel planetario sarà, come sempre, abbinato all’osservazione guidata del cielo al telescopio principale dell’Osservatorio, il mega-Dobson da 40 cm di diametro.

Al Parco astronomico di Rocca di Papa (RM) gli occhi saranno puntati alle meraviglie del cielo anche in occasione dell’Astroincontro di venerdì 21 marzo. Dopo la conferenza di taglio divulgativo sulla storia dei telescopi, a cura del divulgatore dell’Associazione Emilio Sassone Corsi, si aprirà infatti la parte osservativa a occhio nudo e ai telescopi. Il pubblico avrà anche l’opportunità di visitare le sale espositive e la cupola che ospita la strumentazione adibita alle attività di ricerca astronomica.

A chiudere la ricca carrellata di eventi sarà l’Astroincontro “Quando si dice il caso: i quattro dei Medici” di venerdì 28 marzo, dedicato alle scoperte casuali in Astronomia. “A volte, le scoperte casuali vengono aiutate dalla disponibilità di una nuova tecnologia, inesistente sino a quel momento – spiega il divulgatore Marco Tadini – Pensate a Galileo, che perfezionò, ai limiti delle possibilità del tempo (siamo nel primo decennio del XVII secolo), un brevetto di un fabbricante di occhiali fiammingo. Galileo comprese subito e per primo le possibilità scientifiche del nuovo strumento, che, puntato verso il cielo notturno, gli permetteva di vedere più lontano e più chiaramente, fino a profondità mai raggiunte prima dallo sguardo umano. Dopo aver per la prima volta osservato le macchie solari, nel gennaio del 1610, Galileo notò, nelle vicinanze di Giove, quello che all’inizio gli sembrò un gruppo di quattro stelle – prosegue l’esperto – Dopo ripetute osservazioni, fu però chiaro che quei corpi celesti non erano stelle, perché si muovevano intorno a Giove; erano invece “lune” di questo pianeta. Galileo aveva scoperto i primi quattro satelliti di Giove (Io, Europa, Ganimede e Callisto), che furono da lui dedicati a Cosimo II de Medici nel Sidereus Nuncius e, per questo, da allora chiamati satelliti medicei”. L’evento sarà l’occasione per godersi lo spettacolo del cielo stellato sotto la cupola del planetario e ai telescopi, con guide d’eccezione.  

Crediti foto: Franco Silvestrini, socio operativo dell’ATA

Per maggiori informazioni sugli eventi al Parco astronomico di Rocca di Papa e per prenotare consultare il seguente link: https://lnx.ataonweb.it/wp/eventi/

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