Tutte le meraviglie del cielo di gennaio

Crediti foto: Franco Silvestrini

Cosa ci riserva il cielo di gennaio? Il gigante gassoso Giove è l’oggetto celeste più brillante della sera. Come spiegano gli esperti della Sezione “Divulgazione” dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) nella rubrica online “Il cielo del mese” – valida guida per osservare il cielo, per astrofili in erba e non – il pianeta gigante culmina a Sud nelle prime ore della sera e si avvia al suo tramonto intorno alla mezzanotte.

Gli occhi potranno essere puntati anche su Saturno, sempre più basso sull’orizzonte occidentale. Possiamo individuare il pianeta con gli anelli tra le ultime luci del crepuscolo, nella costellazione dell’Acquario. Osservabili, ma solo al telescopio, Urano e Nettuno. Urano culmina a Sud nel corso delle prime ore della sera e intorno alla mezzanotte è già molto basso sull’orizzonte occidentale. Nettuno è ancora osservabile nel corso della prima parte della notte nel cielo occidentale, dopo il tramonto del Sole. Nel cielo del mattino possiamo osservare invece Mercurio e Venere. L’8 gennaio Mercurio sorge 1 ora e 43 minuti prima del Sole, una condizione favorevole per tentare di individuarlo sull’orizzonte orientale tra le prime luci dell’alba.

Per quanto riguarda le costellazioni, a oriente sorgono nelle prime ore della notte il Cancro e, di seguito, il Leone. A occidente invece si avviano al tramonto la piccola costellazione dell’Ariete e quella molto più estesa, ma non molto appariscente, dei Pesci. Troviamo altissimo in cielo, quasi allo Zenit, il Perseo e, appena più in basso, sopra il Toro e i Gemelli, l’Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono, con la luminosa Capella. Ma il protagonista incontrastato del cielo invernale è il Grande Cacciatore, la costellazione di Orione, caratterizzata dalle tre stelle allineate della cintura e dai luminosi astri Betelgeuse, Rigel, Bellatrix e Saiph che ne disegnano il contorno. Con un telescopio o con un buon binocolo è possibile ammirare nella spada, poco sotto la cintura, la grande nebulosa M42. Il cacciatore Orione è accompagnato in cielo dai suoi due cani: le costellazioni del Cane Maggiore, dove brilla Sirio, e del Cane Minore, dove splende Procione, un’altra stella facilmente identificabile.

Le prime notti di gennaio sono tra le più interessanti anche per osservare le stelle cadenti. E’ infatti attivo uno dei maggiori sciami dell’anno, quello delle Quadrantidi, dette anche da molti Bootidi, poiché queste meteore sembrano irradiarsi da una zona posta all’incirca a una decina di gradi a nord della costellazione del Boote, come ci spiega l’esperto Enrico Stomeo della Sezione di Ricerca “Meteore” dell’UAI. Quest’anno il picco delle Quadrantidi è previsto il 4 gennaio. Oltre alle Quadrantidi nel mese di gennaio sono attive anche alcune correnti meteoriche minori. Tra queste, risulteranno ben osservabili le rho Geminidi, con picco tra l’8 e il 9 gennaio, le delta Cancridi (max 17/18 gennaio), le alfa Cane Minoridi (max 17/18 gennaio) e le alfa Leonidi (max 31 gennaio).

Da segnalare, tra le comete, la cometa 62P Tsuchinshan 1, che raggiungerà la minima distanza dalla Terra il 29 gennaio 2024. Come spiega l’astrofilo dell’UAI Adriano Valvasori, durante il mese di gennaio la cometa si troverà a transitare nella costellazione del Leone e successivamente in quella della Vergine. L’esperto Paolo Bacci della Sezione di Ricerca “Asteroidi” dell’UAI propone infine l’osservazione dell’asteroide (18) Melpomene, visibile nella costellazione della Balena con un binocolo, e dell’asteroide (354) Eleonora, visibile nella costellazione del Cancro con un binocolo.

Crediti foto: Franco Silvestrini, socio operativo dell’Associazione Tuscolana di Astronomia

⇒⇒Per maggiori informazioni consultare la rubrica dell’UAI “Il cielo del mese” al seguente link: Sezione Divulgazione UAI – Unione Astrofili Italiani http://divulgazione.uai.it

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