Ecco le immagini della cometa C/2019 Y4 riprese dal team ricerca dell’ATA
A cura di Angelo Tomassini, socio ricercatore dell’Associazione Tuscolana di Astronomia
Tra le varie attivitá che sono servite a passare il tempo in casa durante l’emergenza dovuta all’ormai famigerato Covid-19, ci sono sicuramente quelle del Gruppo Ricerca dell’Associazione Tuscolana di Astronomia.
Il telescopio usato per la ricerca amatoriale é infatti ormai completamente remotizzato e questo permette di riprendere il cielo standosene comodamente a casa e magari sorseggiando una birra mentre si parla via skype con gli altri membri del gruppo.
La scelta dell’oggetto da riprendere é come sempre non facile…tra tutte le possibili mete si potrebbe cercare una bella cometa! E perché non la C/2019 Y4?
Questo “corpo minore” é stato scoperto dal sistema di allerta asteroidale ATLAS a fine Dicembre 2019 ed ha un’orbita quasi-parabolica ovvero una eccentricitá vicino ad 1 (0.9987) e un periodo orbitale di piú di 5500 anni. Probabilmente questi oggetti vengono dalla cosiddetta nube di Oort, una nuvola di comete orbitanti intorno al Sole tra le 2.000 e le 200.000 UA ( 1 UA = 1 unitá astronomiche = distanza media tra terra e sole). Una qualche perturbazione avrá probabilmente deviato la sua orbita mandandola vicino al Sole per poi ricominciare il suo allontanamento ben oltre l’orbita di Plutone.
Avendo un orbita simile alla cosiddetta Grande Cometa del 1844 che illuminó i cieli australi del XIX secolo, si pensa che possa essere un suo frammento da cui si é separata tempo addietro e visto che il perielio (punto piú vicino al sole) é previsto per fine maggio, c’é speranza che diventi un oggetto visibile anche ad occhio nudo nei mesi a venire.
Le nostre riprese sono state fatte senza filtri per permettere a tutta la luce possibile di arrivare alla CCD; alle foto sono stati sottratti i cosiddetti dark frames cioé foto con lo stesso tempo di esposizione dei light ma con l’otturatore chiuso. Questi dark servono ad eliminare i difetti sistematici e gli errori dovuti al rumore caratteristico del sensore usato.
Nell’immagine qui sotto si puo vedere come appare una singola foto.
Siamo nella costellazione dell’Orsa Maggiore e con 90 secondi il nucleo é giá sovraesposto ma per avere qualche dettaglio della coda decidiamo di mantenere questo tempo di esposizione.
Una serie di immagini ci permetterá di estrarre alcune informazioni utili quindi avviamo una ripresa automatica di 30 foto. Una volta riprese le foto, sono state eseguite varie elaborazioni in grado di mettere in evidenza diversi aspetti.
Per accumulare il piú possibile dati é stato fatto uno stack centrato sul nucleo della cometa stessa.
Le strisce e i puntini intorno chiaramente sono le stelle di campo che con una somma delle singole riprese vengono in una posizione diversa per ogni foto, mentre la cometa, essendo ora statica, viene molto piú brillante.
Un altro utile punto di vista consiste nell’eseguire una mediana delle immagini invece che una somma. Questo permette di evidenziare meglio il nucleo e la coda della cometa mentre tutte le stelle spariranno dall’immagine finale. Purtroppo la coda é ancora solo parzialmente visibile nell’immagine di seguito ma chissá che una nuova sessione di ripresa in futuro possa dare risultati sul suo sviluppo ulteriore.
Nei riquadri della figura uno zoom sul nucleo e un profilo di luminositá mostrano dei dettagli aggiuntivi sull’area centrale della cometa.
Infine un utile esercizio é stato produrre la cosiddetta Isofoto ovvero a linee di luminositá costante. L’immagine sotto, fatta unendo due foto processate per mettere in risalto sia le zone vicine al nucleo che quelle piú distanti, rivela una estensione della luminositá su una grande zona del fotogramma.
Le riprese sono state eseguite dai seguenti soci ricercatori dell’Associazione Tuscolana di Astronomia:
- Angelo Tomassini
- Maurizio Scardella
- Fernando Pierri
Post produzione: Angelo Tomassini