La lunga notte di Noemi
Scoperto nel 1910 a Vienna da Johann Palisa, a questo pianetino o asteroide fu assegnato il nome di Noemi in onore di Noëmi von Rothschild, moglie del barone Sigismund von Springer. Tralasciando i motivi per cui questa baronessa doveva essere ricordata nei cieli come fosse una divinità greco-romana, la commissione internazionale per la nomenclatura degli asteroidi accettò il suggerimento dello scopritore, come accade di norma, e gli assegnò il numero 703 che sarebbe il numero progressivo di scoperta per cui il nome corretto di questo asteroide è: (703) Noemi. Per la cronaca, anche a Johann Palisa , astronomo viennese scopritore di ben 122 asteroidi ed una cometa (la C/1879 Q1) con l’ausilio di un piccolo rifrattore di soli 15 cm!, gli fu dedicato un asteroide , il (914) Palisana.
(703) Noemi è uno delle centinaia di migliaia di asteroidi (attualmente se ne conoscono più di 700.000) che popolano la così detta “fascia principale” ovvero quella zona di sistema solare compresa tra le orbite di Marte e Giove. Le sue dimensioni sono abbastanza modeste, supera di poco i 7 km di diametro, presenta una bassa inclinazione sul piano equatoriale pari a circa i=2,45° e compie placidamente il suo giro attorno alla nostra stella in circa 3,21 anni ovvero in circa 1171 dei nostri giorni. Però nulla si sapeva su quanto tempo impiegasse a fare una rotazione attorno al proprio asse. Quindi considerando che nel mese di novembre del 2016, (703) Noemi si trovava in opposizione, il Gruppo Ricerca dell’ATA ha voluto provare a calcolare il periodo di rotazione di detto asteroide. Dopo una prima analisi dei dati apparve subito evidente che il periodo di rotazione (Periodo sinodico) doveva essere molto lungo se paragonato a quello della stragrande maggioranza di asteroidi della fascia principale che presenta un periodo sinodico compreso tra 3h e 5h.
In questi casi, siccome occorre un elevato numero di osservazioni spalmate su diverse notti, ci si mette in collaborazione con altri osservatori astronomici. In questo caso si è iniziata una collaborazione con l’amico Lorenzo Franco del Balzareto Observatory, uno dei maggiori esperti del settore a livello internazionale, e con Alessandro Marchini dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena.
Complessivamente sono state necessarie ben 16 sessioni osservative cumulative per avere ragione di questo asteroide col periodo sinodico anomalo. Complessivamente, dal novembre 2016 alla fine di gennaio dell’anno successivo, sono state acquisite centinaia di immagini in ognuna delle quali è stata calcolata la luminosità relativa dell’asteroide i cui valori sono stati successivamente plottati sul diagramma in figura.
L’analisi dei dati ha fornito una soluzione bimodale, ovvero una curva di luce con due minimi e due massimi, per un periodo sinodico di ben 200 h ! L’ampiezza tra la magnitudine minima e massima è stata calcolata in 0,6 mag. Questo risultato è stato possibile solo grazie all’avvento delle tecniche informatiche e delle moderne CCD. Negli anni precedenti all’avvento di questa strumentazione, era praticamente impossibile seguire con tale dettaglio e precisione una curva di luce lunga e complessa come questa anche per gli osservatori astronomici professionali.
I risultati di questo lavoro saranno pubblicati sul Bullettin of the Minor Planet Center .
Maurizio Scardella
Responsabile Settore Ricerca ATA