Risultati e sfide dell’esplorazione spaziale, se ne parla al Parco astronomico di Rocca di Papa

Crediti foto: Franco Silvestrini

Quali risultati ha prodotto l’esplorazione spaziale degli ultimi decenni? Cosa ci riserva il futuro? Quali saranno le mete delle prossime missioni spaziali? Sarà possibile scoprirlo venerdì 10 gennaio al Parco astronomico “Livio Gratton” di Rocca di Papa in occasione dell’evento “Risultati e sfide dell’esplorazione spaziale”. L’evento scientifico divulgativo, a cura dell’Associazione Tuscolana di Astronomia, rientra nell’ambito degli incontri denominati “Stelle e scienza”, dedicati all’approfondimento di temi di forte rilevanza scientifica e attualità.

A relazionare sul tema scientifico, usando un linguaggio semplice e accattivante, sarà il ricercatore dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) Simone Pirrotta. “A pochi mesi dalla celebrazione del cinquantenario dello sbarco del primo uomo sulla superficie lunare – spiega l’esperto – affronteremo un avvincente viaggio tra i risultati conseguiti nell’esplorazione spaziale dalle principali agenzie nei decenni scorsi fino alle recenti scoperte, per proseguire con la preparazione delle missioni del prossimo e più lontano futuro, con gli attori privati come coprotagonisti delle nuove sfide all’interno del Sistema Solare”. 

Al termine della conferenza il pubblico potrà osservare tutti gli oggetti celesti visibili ai telescopi sotto la guida degli esperti operatori dell’Associazione Franco Silvestrini e Matteo Petrassi. Il cielo di gennaio – come riporta la rubrica “Il cielo del mese” dell’Unione Astrofili Italiani – offrirà eventi da non perdere, tra cui l’eclissi lunare di penombra del 10 gennaio, la cui centralità si verificherà alle ore 20:10. Tra i pianeti, Venere consolida il suo predominio nel cielo serale: possiamo osservare il luminoso astro sempre più a lungo nelle ore serali, sull’orizzonte occidentale. Visibili anche Urano, che culmina a sud nel corso delle prime ore della sera, e Nettuno, osservabile per breve tempo sull’orizzonte occidentale, poco dopo il tramonto del Sole.

Per quanto riguarda le costellazioni, quelle che sorgono a oriente nelle prime ore della notte sono il Cancro e, di seguito, il Leone. A occidente invece si avviano al tramonto la piccola costellazione dell’Ariete e quella molto più estesa ma non molto appariscente dei Pesci. A sud-ovest troviamo la protagonista incontrastata del cielo invernale: la costellazione di Orione, il grande cacciatore. Di quest’ultima ricordiamo la nomenclatura delle stelle più brillanti: ai vertici del quadrilatero che ne disegna le spalle e le ginocchia, troviamo in alto Betelgeuse e Bellatrix, in basso Rigel e Saiph. Le tre stelle allineate che ne rappresentano la cintura sono, da sinistra a destra, Alnitak, Alnilam e Mintaka. Da non perdere, inoltre, l’osservazione della grande nebulosa M42 situata nella spada, poco sotto la cintura. Il cacciatore Orione è accompagnato in cielo dai suoi due cani: le costellazioni del Cane Maggiore, dove troviamo Sirio, la stella più brillante del cielo invernale, e il Cane Minore, dove brilla un’altra stella facilmente identificabile: Procione.

Crediti foto: Franco Silvestrini

Per partecipare all’evento occorre prenotarsi compilando il modulo disponibile al seguente link: https://lnx.ataonweb.it/wp/events/risultati-e-sfide-dellesplorazione-spaziale/

Curriculum vitae del relatore

Simone Pirrotta, nato a Messina (classe ’77), Laurea in Ingegneria Meccanica; Dottorato in Ingegneria dei Materiali, Laurea breve in ingegneria navale. Presso Agenzia Spaziale Italiana dal 2007, nel Dipartimento di Esplorazione e Osservazione dell’Universo. Program Manager di progetti per sviluppo di strumenti e missioni per Esplorazione del Sistema Solare, in particolare di Marte, Luna e asteroidi. Responsabile di missioni basate su cubesat sia nazionali (Astrobio, HERMES) che in collaborazione internazionale (IKUNS con Kenya, Argomoon e LICIAcube con NASA). Delegato per l’ASI all’International Space Exploration Coordination Group e all’Exploration and Utilization Board di ESA.

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