Vi presentiamo due soci operativi dell’ATA: Teresa Funi e Maurizio Cordasco
L’Associazione Tuscolana di Astronomia (ATA) per portare avanti tutte le proprie attività – che ricadono nell’ambito della didattica, della divulgazione e della ricerca amatoriale in campo astronomico, del monitoraggio e contrasto dell’inquinamento luminoso – si avvale del prezioso contributo dei soci operativi. Di chi stiamo parlando? Cominciamo col presentarvi Teresa Funi e Maurizio Cordasco, operatori dell’ATA da lunga data, che fanno coppia in Associazione e nella vita privata. Armati di grande passione per l’astronomia e di solide conoscenze scientifiche, Maurizio e Teresa si adoperano con costanza per avvicinare adulti e bambini al mondo dell’astronomia, ripagati dalla grande soddisfazione del pubblico.
Teresa, quando e come sei diventata socia dell’ATA?
Sono diventata socia dell’ATA nel 2014 per seguire Maurizio, mio marito, nella sua passione per l’astronomia e per l’osservazione del cielo. Frequentando l’Osservatorio ho cominciato a provare una curiosità sempre crescente verso gli astri, culminata nella frequentazione di diverse edizioni della Scuola di Astronomia, l’articolato e pregevole percorso formativo offerto dell’ATA. Partivo da zero, ma con entusiasmo e grande applicazione sono riuscita ad acquisire buone conoscenze in materia. Un risultato che mi rende fiera e del tutto inatteso, dal momento che ho sempre considerato l’astronomia una scienza ostica e di difficile comprensione. Grazie all’ATA mi sono dovuta ricredere su questo punto e sono cresciuta molto non solo professionalmente, ma anche umanamente.
In particolare, di cosa ti occupi?
Attualmente svolgo attività didattiche e divulgative. Il mio primo intervento didattico è stato rivolto ai bambini di una scuola materna di Velletri, con i quali è un vero piacere lavorare. In tempi più recenti sono diventata operatrice di planetario, che per me rappresenta uno strumento magico e di grande valore educativo. Nel planetario, che riproduce il cielo stellato e che incanta con suoni e immagini astronomiche spettacolari, percepisco molto l’emozione del pubblico ed è proprio questa emozione che mi dà carica e mi sprona a continuare con entusiasmo. Poi con mio marito, con il quale spesso svolgo le mie attività, c’è un’intesa perfetta! Lavoriamo e ci divertiamo, circondati dal calore del nostro pubblico.
Cosa ti piace di più di questa collaborazione con l’Associazione?
Sono ripagata ampiamente dal riscontro positivo del pubblico. Sono felice e soddisfatta quando i visitatori mi ringraziano per le spiegazioni ricevute e per aver compreso un dato tema astronomico, che li incuriosiva. Non uso mai termini tecnici, ma parole semplici e di facile comprensione per consentire a tutti di avvicinarsi alla conoscenza del nostro meraviglioso Universo. Inoltre, mi piace l’ATA perché è un’Associazione vera e piena di belle persone, un contesto davvero accogliente e stimolante.
Quale momento ricordi con maggiore entusiasmo?
Ricordo sicuramente con entusiasmo il mio debutto al planetario allestito a Villa Torlonia a Frascati nel 2017. Sono stata letteralmente buttata in campo e devo dire, che superato il momento iniziale di leggera ansia mista ad euforia, è stato un vero successo. Anche l’Open Day 2019 del Parco astronomico di Rocca di Papa, al quale ho partecipato con mio marito, mi ha regalato grandi soddisfazioni: nell’arco di un’intera giornata abbiamo ricevuto centinaia di visitatori, tutti entusiasti per la buona riuscita dell’iniziativa.
Maurizio, quando è nata la tua passione per l’astronomia?
Il mio grande interesse per le tematiche astrofisiche nasce sui banchi di scuola. Fin da ragazzo amavo leggere riviste di scienza e studiare la complessità dell’Universo. Nel 2014 grazie all’ATA, che ho conosciuto in occasione di un evento pubblico a Nemi, ho avuto la grande opportunità di coltivare questa mia passione insieme a tanti validi astrofili e ho cominciato anche a interessarmi all’osservazione del cielo al telescopio.
Come sei diventato socio operativo?
Ho iniziato seguendo la Scuola di Astronomia dell’ATA, molto formativa, e facendo pratica sul campo. Anch’io, come mia moglie Teresa, mi sono trovato coinvolto come operatore in un’attività con il pubblico senza preavviso. Era l’agosto del 2015. Avevo comprato una nuova montatura dal socio e amico Enrico Ventura, proprietario del negozio di strumenti astronomici M42 a Frascati, e mi ero recato in Osservatorio, in occasione di un evento serale con il pubblico, per provarla. Gli operatori della serata Rino Cannavale e Adriano Palenga vedendomi armeggiare con il mio telescopio in un angolo del giardino dell’Osservatorio mi chiesero subito se potevo dare loro una mano. Accettai e in pochi minuti mi ritrovai circondato da visitatori ai quali mostrai al telescopio l’ammasso del Perseo. A fine anno ero già operatore di cupola, nel 2016 sono diventato operatore di planetario e poi operatore didattico. Il mio percorso formativo è stato quindi rapido e pieno di soddisfazioni.
Cosa ti dà più soddisfazione?
L’entusiasmo del pubblico, gli occhi di adulti e bambini che mi guardano con riconoscenza, perché hanno capito qualcosa in più o perché sono riusciti ad osservare un oggetto celeste. La soddisfazione del pubblico mi ripaga di tutti gli sforzi fatti per diventare operatore e per portare avanti le mie attività.
Quale evento ti ha segnato particolarmente?
Ricordo con grande gioia il momento in cui ho ricevuto il titolo e la targa di socio operativo benemerito nel 2018. In quella occasione è stato riconosciuto il mio impegno, cosa che mi ha fatto molto piacere. Anche l’essere riuscito a condividere con mia moglie la mia passione è motivo di grande gioia e soddisfazione: Teresa è cresciuta tantissimo e in breve tempo come operatrice e ha raggiunto un livello di preparazione molto elevato.