Ecco gli oggetti celesti su cui puntare gli occhi a giugno

Crediti foto: Franco Silvestrini

Cosa ci riserva il cielo di giugno? Venere splende nei cieli della sera, ma nel corso del mese si riduce l’intervallo di tempo a disposizione per osservare il pianeta. Venere inizia il mese nella costellazione dei Gemelli, dal giorno 3 al 26 attraversa per intero il Cancro, per poi entrare, dal 27 giugno, nella costellazione del Leone, come ci spiegano gli esperti della Commissione “Divulgazione” dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) nella rubrica online “Il cielo del mese”, valida guida per l’osservazione astronomica. Anche Marte risulta visibile in orario serale e si sposta dalla costellazione del Cancro a quella del Leone, seguito a breve distanza da Venere. Il pianeta rosso fa il suo ingresso nel Leone il 20 giugno.

Giove è invece osservabile nella parte finale della notte. L’intervallo di osservabilità del pianeta gigante continua a crescere e con il passare dei giorni avremo sempre più tempo per individuarlo sull’orizzonte orientale, prima dell’alba. Saturno è facilmente osservabile per quasi tutta la seconda parte della notte. Il pianeta con gli anelli si trova nella parte centrale della costellazione dell’Acquario, dove rimane per tutto l’anno. Nella seconda parte della notte tra il 9 e il 10 giugno sarà possibile osservare la congiunzione tra Saturno e la Luna all’ultimo quarto. Un’altra congiunzione da non perdere è quella della sera del 22 giugno tra Luna, Marte e Venere nel cielo occidentale.

Per quanto riguarda le costellazioni, in tarda serata sarà possibile vedere sull’orizzonte a sud – est la costellazione dello Scorpione dal disegno inconfondibile. Sopra lo Scorpione troviamo l’estesa costellazione dell’Ofiuco, priva di stelle particolarmente luminose. A ovest potremo invece osservare in successione il lento tramontare delle grandi costellazioni del Leone e della Vergine. Alte nel cielo le brillanti stelle Arturo – nella costellazione del Bootes – e Vega della piccola costellazione della Lira.

Il mese di giugno non è interessato dal passaggio di sciami meteorici importanti, ma di correnti minori, come ci spiega l’esperto dell’UAI Enrico Stomeo. Si segnalano le correnti delle Liridi e delle xi Draconidi, osservabili – senza il disturbo della Luna – durante la notte del 16/17 giugno, momento di probabile maggiore attività. Sempre nel medesimo periodo, in prossimità dell’eclittica tra l’Aquila e l’Ofiuco saranno attivi pure alcuni interessanti radianti minori: le Aquilidi (con picco il 17/18 giugno), le theta Ofiuchidi (con picco 17 giugno) e le lambda Sagittaridi (picco il 20 giugno).

Crediti foto: Franco Silvestrini

⇒La rubrica “Il cielo del mese” dell’Unione Astrofili Italiani è disponibile al seguente link: http://divulgazione.uai.it/index.php/Cielo_di_Giugno_2023

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